In questo tempo, dove siamo sempre più isolati, presi dai nostri tormenti, dove ognuno grida più forte, dove nessuno ascolta il grido dell’altro, dove si confligge molto spesso è importante l’arte della mediazione.
Per mediare occorre essere aperti alle diversità, anche e soprattutto a quelle non condivisibili, con grande capacità di vedere la realtà.
Occorre ascoltare le ragioni delle parti in causa e comprendere il loro punto di vista, comprendere le convinzioni, gli interessi e il loro modo di pensare.
Astenersi dal giudizio, trovare il modo prima dentro di noi per legittimare la coesistenza di entrambe.
Esiste l’uno e l’altro, non l’uno o l’altro.
Una volta compreso e accolto questo, si può passare a circostanziare il tema del conflitto, separando e riconoscendo ferite, ingiustizie subite, risentimento rivendicazione, invitando la presa di responsabilità individuale e reciproca. Soprattutto si può separare l’azione, sulla quale lavorare, dall’agente. .
Se nel mediatore c’è pace, potrà portare pace.
Noi counselor possiamo essere seminatori di pace, possiamo diffondere la mediazione tra le parti in conflitto!
Per i soci AICO sono riconosciute 2 ore di formazione